Chiama ora

Circa marco

Questo autore non ha riempito alcun dettaglio.
Finora marco ha creato 11 post nel blog.

I falsi miti sull’igiene dentale

Per quanto ormai, a livello generale, la popolazione italiana sia molto più informata di un tempo sulla salute del cavo orale, permangono ancora molti interrogativi e dubbi che faticano a scomparire. Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza, sfatando alcuni falsi miti sull’igiene dentale.

Leggi anche: Consigli contro l’alitosi

Igiene dentale: i falsi miti

1. Per una buona igiene orale basta usare lo spazzolino

Partiamo dal falso mito sull’igiene orale più radicato. È vero, lo spazzolino da denti rappresenta le fondamenta su cui costruire una corretta igiene dentale. Ma da solo non basta. Colluttorio e filo interdentale sono infatti due complementi essenziali per mantenere in salute la bocca e arrivare anche laddove lo spazzolino da solo non riesce a pulire.

2. Lavare i denti due volte al giorno è più che sufficiente

Lavare i denti due volte al giorno equivale al minimo sindacale per mantenere puliti i denti, ma è raccomandabile lavare i denti dopo ogni pasto – e se possibile anche dopo gli spuntini – per evitare che i batteri possano arrecare danni alle gengive e ai denti fra un lavaggio e l’altro. Detto questo, certo, in molte occasioni, a causa degli impegni e delle situazioni contingenti, non è così facile lavare i denti più di due volte al giorno, e va benissimo così. L’importante, quando c’è la possibilità, è dedicarsi all’igiene orale più volte possibile.

3. Non bisogna spazzolare se le gengive sanguinano

Certo, quando le gengive sanguinano è necessario essere particolarmente delicati nello spazzolamento e prediligere spazzolini a setole morbide. Ma sarebbe un errore evitare la zona interessata dall’infiammazione o addirittura non lavare tutti i denti, solo per la paura di fare qualche danno. Nella maggior parte dei casi, infatti, il sanguinamento delle gengive è provocato da infezioni batteriche, ragion per cui in queste situazioni l’igiene orale è più importante che mai.

4. Lo spazzolino elettrico è meno efficace

In buona parte è una questione di abitudine. Ma non è assolutamente vero che di per sé lo spazzolino elettrico è solo una “scorciatoia” per i pigri. Diversi studi accreditati hanno infatti dimostrato che gli spazzolini elettrici sono altrettanto, se non addirittura più efficaci di quelli normali nella pulizia dei denti.

5. Le bevande dietetiche non fanno male ai denti

Se anche hanno meno zuccheri, le bevande dietetiche hanno comunque un pH molto acido e, se consumate quotidianamente, possono andare a intaccare lo smalto dentale. Vale quindi la stessa regola delle bevande zuccherate: ogni tanto va bene, ma sempre senza esagerare.

6. L’ortodonzia è un “gioco da ragazzi”

Spesso ci convinciamo che, passata l’adolescenza, non sia più possibile correggere malocclusioni o asimmetrie dell’arcata dentale. Questo non è affatto vero: gli apparecchi ortodontici sono efficaci a ogni età e non servono solo a correggere difetti estetici, ma anche funzionali. Va però specificato che, anche una volta finito il trattamento vero e proprio, i risultati ottenuti vanno spesso consolidati con un mantenimento continuo, ad esempio utilizzando delle apposite mascherine durante il sonno.

igiene orale convinzioni

7. Pulizia e sbiancamento fanno male ai denti

Questo poteva essere vero una volta, quando c’era meno consapevolezza circa le sostanze utilizzate per pulizia e sbiancamento, tant’è che in generale i dentisti “vecchia scuola” sono meno propensi a raccomandarli. Ma da questo punto di vista si sono fatti enormi progressi e oggigiorno sia la pulizia, che lo sbiancamento non vanno in alcun modo a intaccare la salute dello smalto dentale. Anzi. L’importante, ovviamente, è rivolgersi a un professionista accreditato.

8. La salute dei denti e del corpo sono separate

Questo è assolutamente falso: una cattiva igiene orale o problemi di occlusione possono andare a incidere sulla salute complessiva, ad esempio portando alla diffusione di infezioni o causando, nei casi di malocclusione, a problemi collaterali come mal di testa e dolori posturali; viceversa, anche abitudini di salute sbagliate, ad esempio legate al fumo, all’alimentazione o addirittura al sonno, possono influenzare la salute di denti e cavo orale.

9. I denti devitalizzati non possono dare problemi

Un dente devitalizzato per una carie o per altri problemi è stato privato della parte vitale, ovvero la polpa, dove risiedono anche le innervazioni responsabili della sensibilità dei denti. Questo però non significa che esso non possa essere attaccato dai batteri, con il rischio ad esempio della formazione di un granuloma al di sotto del dente stesso.

10. Se i denti “stanno bene” non serve andare dal dentista

Hai denti bianchi e non presenti nessun disturbo… allora perché andare dal dentista? Niente di più sbagliato. Per quanto i tuoi denti all’apparenza non abbiano nessun problema, non significa che sia consigliato trascurare i controlli regolari (indicativamente almeno una volta all’anno). Per fare un esempio: magari non te ne accorgi, perché non hai dolori, ma è già insorta una piccola carie: curarla subito sarà molto facile, mentre trascurandola il problema potrebbe ingigantirsi, fino a darti notevoli grattacapi. Una vecchia pubblicità recitava: “Prevenire è meglio che curare”. Ecco… non c’è niente di più vero!

11. I bambini piccoli non hanno bisogno di andare dal dentista

Alcuni genitori sono convinti che fino al momento in cui non sono spuntati tutti i denti definitivi, non sia necessario portare i figli dal dentista. In realtà, già nei primi anni di vita, quando i bimbi hanno ancora i denti da latte, possono insorgere carie o altri problemi dentali. In aggiunta, abituare sin da piccoli i bambini ad andare dal dentista può evitare più avanti la classica paura del dentista. In questo articolo ti spieghiamo cosa c’è da sapere sui bambini dal dentista.

Ora che abbiamo sfatato un po’ di falsi miti sull’igiene dentale, hai qualche “arma in più” per mantenere in salute la tua bocca. Il tuo principale alleato in questa lotta, però, rimane sempre il dentista: prenota subito un controllo nei nostri studi di Firenze o Scarperia!

Contattaci ora

Il fumo fa male ai denti?

“Il fumo fa male ai denti?”. Se sei un fumatore, di sicuro ti sarai posto questa domanda al momento di estrarre l’ennesima sigaretta dal pacchetto.

I danni del fumo sulla salute sono noti ormai da tempo. Questa abitudine influisce negativamente sul sistema cardiovascolare e aumenta sensibilmente le probabilità di sviluppare tumori.

Ma al di là di questi effetti collaterali potenzialmente fatali, ce ne sono altri – peraltro piuttosto seri – che riguardano proprio il cavo orale. Vediamoli assieme.

Leggi anche: Ogni quanto fare la pulizia dei denti?

Danni del fumo sul cavo orale

In che modo il fumo fa male ai denti e alla bocca? Partiamo dai problemi meno “seri”, ma comunque non trascurabili, che la sigaretta può provocare al tuo cavo orale.

Macchie sui denti

La principale controindicazione del fumo per la salute del cavo orale consiste nelle classiche macchie sui denti, dal giallo al marrone, che vanno progressivamente a sporcare l’arcata dentale e nel tempo possono arrivare a raggiungere un’estensione notevole.

Queste macchie sono provocate dal progressivo deposito di sostanze contenute nelle sigarette – principalmente catrame e nicotina – sullo smalto dentale.

Lavarsi regolarmente i denti, per quanto importante, non è sufficiente a evitare questo problema, che tra l’altro non riguarda solo i fumatori assidui, ma anche i neo-fumatori.

Infezioni alle gengive

I danni del fumo sui denti sono quindi innanzitutto di carattere estetico. Ma non solo.

L’abitudine del fumo favorisce infatti lo sviluppo di batteri nel cavo orale. Questi batteri sono responsabili della formazione della placca, che può provocare infezioni (anche molto serie) alle gengive.

danni del fumo ai denti

Infiammazione del cavo orale

Come se non bastasse, il fumo aumenta lo stato infiammatorio generale del cavo oro-faringeo. Questo stato di infiammazione continua rende la zona più sensibile e più predisposta alle infezioni.

È finita qui?

Niente affatto: riducendo la quantità di ossigeno in circolo nel sangue, il fumo allunga anche i tempi di ripresa di gengive e mucosa da eventuali infezioni.

Insomma: la ricetta perfetta per il disastro.

Per concludere, non possiamo certo omettere il ruolo del fumo nello sviluppo del cancro ai polmoni e alla gola.

Leggi anche: 7 consigli semplici per l’igiene dentale

Il fumo fa male ai denti?

In conclusione, sì, possiamo dire che fumare influenza negativamente la salute del tuo cavo orale, non solo per quanto riguarda i denti, ma anche per quanto riguarda gengive e mucose.

Ai danni “funzionali” si aggiungono poi quelli di carattere estetico: come abbiamo visto il fumo “sporca” i denti, che richiedono sedute di igiene orale e sbiancamento molto più frequenti.

Il nostro consiglio, quindi, è se possibile di abbandonare questa abitudine. Se però non volessi rinunciare al piacere del fumo, ti invitiamo a effettuare controlli dentistici regolari per valutare gli effetti di sigarette, sigari o pipa sulla salute della tua bocca e sottoporti di frequente a sedute di igiene dentale.

Gli specialisti dello Studio dentistico Mirios pronti a riceverti nelle sedi di Firenze e Scarperia, per lavorare alla salute e alla pulizia dei tuoi denti.

Prenota ora un controllo

Dentista Scarperia: scopri lo Studio Mirios

Cerchi un dentista a Scarperia? Allora hai trovato lo studio che fa per te: Mirios del Dott. Luca Lorenzini, attivo anche a Firenze in via Giuseppe La Farina 15, ha una sede a Scarperia in via Roma 17, in cui la sua equipe di professionisti è pronta a mettersi al tuo servizio.

Il tuo dentista a Scarperia

Forte della sua esperienza decennale, il Dott. Luca Lorenzini ha reso lo Studio Mirios un ambulatorio di odontoiatria all’avanguardia in tutta la provincia di Firenze. Oltre a offrire i loro servizi nella sede del capoluogo, gli specialisti del suo team operano due giorni a settimana nella sede di via Scarperia sita nella posizione strategica di via Roma.

Qui lo staff si avvale di macchinari e apparecchiature di ultima generazione, applicando le più moderne tecniche di ortodonzia per la cura dei casi più o meno complessi.

Dalle sedute di igiene dentale all’implantologia, lo studio ortodontico Mirios di Scarperia offre servizi a 360 gradi, coprendo tutte le potenziali problematiche del cavo orale.

dentista scarperia

Dentista Scarperia: i servizi

Nel nostro studio dentistico di Scarperia proponiamo i seguenti servizi:

  • Ortodonzia
  • Pedodonzia (dentista per bambini)
  • Implantologia
  • Igiene dentale
  • Sbiancamento
  • Cura alitosi
  • Cura apnee notturne
  • Estrazione denti del giudizio
  • Terapia laser parodontite
  • Sedazione cosciente

Hai dei bisogni specifici legati al cavo orale? Non devi fare altro che raccontarci la tua storia e noi ci metteremo subito al lavoro per “risolvere il tuo caso”.

Studio dentistico a Scarperia: gli orari di apertura

Di seguito puoi trovare gli orari di apertura dello studio dentistico a Scarperia del Dott. Luca Lorenzini:

Lunedì Chiuso
Martedì 15 – 19.30
Mercoledì Chiuso
Giovedì Chiuso
Venerdì 9 – 13
Sabato Chiuso
Domenica Chiuso

Dov’è Scarperia

scarperia mugello
Scarperia è una frazione del comune sparso di Scarperia e San Piero, parte della Città Metropolitana di Firenze. Borgo caratteristico le cui vie conservano un’atmosfera di altri tempi, è famoso per la vicinanza al leggendario circuito del Mugello.

Hai bisogno di un dentista a Scarperia? Non esitare a prendere appuntamento!

Apnee notturne: cosa sono e come curarle

Cosa sono le apnee notturne?

Per capire cosa sono le apnee notturne, partiamo da una precisazione di base: se russi di notte, non significa necessariamente che soffri di apnee notturne.

Le apnee notturne sono un vero e proprio disturbo, con potenziali conseguenze a lungo termine per la salute, che va individuato e trattato con strumenti appositi.

Con questo non vogliamo allarmarti. Ma è importante distinguere fra quello che è soltanto un semplice “fastidio” (soprattutto per chi dorme nei dintorni…) e quella che è una condizione patologica vera e propria.

La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, anche detta OSAS, è caratterizzata da episodi frequenti di apnea parziale o completa durante il sonno. Per dirlo in termini più “comprensibili”, durante la notte chi soffre di questo disturbo smette di respirare per degli intervalli brevi, ma frequenti.

A soffrire in Italia di questa patologia piuttosto diffusa è circa il 5% della popolazione adulta, ma la maggior parte dei casi riguarda uomini al di sopra dei 40-50 anni di età.

Queste pause nella normale respirazione notturna comportano una diminuzione dell’ossigenazione sanguigna, con diversi effetti sulla qualità non solo del sonno, ma anche della vita di chi ne soffre.

Apnee notturne, sintomi e complicazioni

Una prima, chiara complicazione delle apnee notturne è la scarsa qualità del sonno, che risulta continuamente (sebbene spesso senza che lo si percepisca in maniera cosciente) interrotto.

Tra i sintomi più evidenti di questa sindrome, quindi, abbiamo difficoltà di risveglio, sonnolenza durante tutto l’arco della giornata e una generale sensazione di spossatezza.

La Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, però, può avere conseguenze sulla salute che vanno ben oltre la “semplice” sonnolenza. Se protratta nel tempo, infatti, può causare un aumento nell’incidenza di disturbi cardiovascolari (ipertensione, infarto, scompenso cardiaco) e cerebrali (ossigenazione cerebrale notturna insufficiente).

Va inoltre segnalato un altro effetto collaterale: secondo molti studi, la sonnolenza e spossatezza su lungo periodo causate dall’apnea notturna aumentano sensibilmente la frequenza di incidenti stradali e sul lavoro, talvolta anche con esiti fatali.

dispositivi anti russamento

Come curare le apnee notturne?

Prima di curare la Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, essa va individuata e diagnosticata con certezza attraverso un apposito percorso clinico, che parte da un esame detto polisonnografia.

Una volta accertate, le apnee notturne possono essere curate, nelle forme lievi e moderate, con appositi dispositivi anti-russamento.

In aggiunta, è importante intervenire su quelli che possono essere i fattori scatenanti delle apnee notturne, ovvero:

  • Ostruzione delle vie aeree
  • Obesità
  • Abuso di sostanze alcoliche (soprattutto prima di dormire)
  • Utilizzo di sonniferi
  • Fumo

Uno stile di vita sano, improntato su una dieta equilibrata, attività fisica costante, scarso consumo di alcolici e rinuncia a sigarette, sigari e quant’altro, è molto importante nella cura delle apnee notturne.

Laddove necessario, può essere indicato un intervento chirurgico per risolvere eventuali ostruzioni delle vie aeree o il ricorso al cosiddetto Cpap (Continuous positive air way pressure), una maschera da applicare la notte su naso e bocca, per forzare il passaggio dell’aria e facilitare il respiro.

Cos’è la polisonnografia?

La polisonnografia (o PSG) è un esame, effettuabile a seconda dei casi sia a casa, che in apposite strutture, volto a misurare la qualità del sonno del paziente.

Questo esame rileva la frequenza dei risvegli, il flusso aereo, l’ossigenazione sanguigna e la frequenza cardiaca durante il sonno. È fondamentale per capire se ci si trova in presenza di vera e propria Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, oltre che per determinare l’entità del problema.

Come funzionano i dispositivi anti-russamento?

I dispositivi anti-russamento sono dispositivi odontoiatrici da indossare durante il sonno, che agiscono spostando in avanti la mandibola, risolvendo così la vibrazione dei tessuti molli del palato al passaggio dell’aria, responsabili del russamento.

Non si tratta però di una semplice questione di rumori: questi dispositivi possono anche risolvere eventuali ostruzioni delle vie aeree, consentendo così un regolare flusso d’aria e diminuendo o annullando del tutto i risvegli notturni.

Si tratta di una soluzione potenzialmente molto efficace, ma come detto non adatta a tutti i casi di OSAS. Se vuoi saperne di più sulle apnee notturne e vuoi scoprire se i dispositivi anti-russamento sono la soluzione che fa per te, non esitare a richiedere un consulto nelle nostre sedi di Firenze e di Scarperia.

Richiedi un appuntamento

Terapia laser parodontite: cos’è e quando serve

Terapia laser per la parodontite: se sei alle prese con disturbi del cavo orale, è probabile che tu ne abbia sentito parlare, anche perché si tratta di un metodo efficace per affrontare questo fastidioso disturbo che può seriamente compromettere la salute dei tuoi denti.

Di seguito ti spiegheremo in che cosa consiste questa terapia laser e in quali casi è raccomandata. Ma prima di procedere partiremo dalle basi, spiegandoti in breve che cos’è la parodontite.

Cos’è la parodontite

La parodontite è una malattia infiammatoria cronica del cavo orale. In genere si sviluppa a partire da una gengivite non curata, soprattutto se ci troviamo in presenza di abbondanti depositi di tartaro e placca.

Questi depositi possono andare a creare delle “sacche” nel tessuto parodontale, ambiente fertile per lo sviluppo di batteri anaerobi (ovvero che non necessitano di ossigeno per sopravvivere) che possono provocare infezioni anche gravi.

In un primo momento la parodontite si presenta con sintomi infiammatori alla gengiva simili a quelli di una “comune” gengivite. Progressivamente, però, questi sintomi si aggravano e portano ad altri disturbi.

In particolare, se non trattata, nel tempo la parodontite provoca retrazione gengivale, mobilità e progressiva perdita dei denti.

Come si diagnostica la parodontite

La parodontite si diagnostica, oltre che in base alla sintomatologia riportata dal paziente, attraverso ispezione del tessuto parodontale e radiografie.

Come si cura la parodontite

La cura della parodontite varia a seconda della gravità del disturbo.

Il punto di partenza è senza dubbio un’approfondita pulizia del cavo orale, con rimozione attraverso varie sedute di placca e tartaro fin sotto le gengive e con il rafforzamento delle abitudini di igiene orale quotidiana.

Nei casi più problematici può inoltre essere necessaria la somministrazione di antibiotici oppure l’intervento chirurgico.

cura parodontite firenze

Terapia laser parodontite: quando serve

Nelle prime fasi, la malattia può essere trattata tramite semplice rimozione di placca, tartaro e tessuti infiammati dalla superficie dei denti nella zona sotto le gengive.

In fase più avanzata è invece necessaria una pulizia più profonda, da effettuare tramite terapia laser per parodontite.

Che cos’è la terapia laser per parodontite

La terapia laser per la parodontite consente una pulizia più approfondita dei denti e della zona sottogengivale con laser infrarosso 810 nm e laser rosso 635 nm.

Il laser ha una duplice funzione: da un lato decontamina in maniera molto più efficace la superficie del dente, eliminando la maggior parte dei batteri; dall’altro rimuove il tessuto interno della tasca gengivale, dove si annidano i batteri che non vengono raggiunti dalla terapia antibiotica e che possono causare delle recidive.

La terapia include:

  • Scaling, ovvero pulizia sottogengivale per rimuovere placca e tartaro.
  • Root Planing, ovvero levigatura radicolare per pulire e levigare le superfici alla radice del dente. In questo modo la gengiva può riattaccarsi più saldamente alla radice pulita e liscia.

Oltre a essere estremamente efficace, la terapia laser per la parodontite è indolore e non richiede il ricorso ad anestetici.

Parodontite: ci pensiamo noi

Se hai bisogno di assistenza, lo Studio Dentistico Mirios effettua terapia laser parodontite nelle proprie sedi di Firenze e di Scarperia.

Prenota un appuntamento

Pulizia dei denti: ogni quanto farla?

Come abbiamo già avuto modo di spiegare in questo articolo con i consigli di base per l’igiene dentale, la pulizia dei denti è fra gli accorgimenti principali per il mantenimento del benessere del cavo orale.

Questa pratica sempre più raccomandata dai dentisti è entrata ormai a fare parte delle abitudini comuni di molte persone. Ma ciò che tanti si domandano è: ogni quanto bisogna effettuare la pulizia dei denti? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito…

Pulizia dei denti: a cosa serve?

Prima di chiarire ogni quanto fare la pulizia dei denti, partiamo dalle basi: è davvero necessario farla e, soprattutto, per quali motivi?

L’igiene dentale professionale ha come scopo di rimuovere a fondo tartaro e placca batterica, per evitare carie, infezioni e altre problematiche del cavo orale.

Sicuramente in “prima linea” per combattere contro questi nemici dell’igiene orale ci sono spazzolino, dentifricio, colluttorio e filo interdentale.

Ma l’igiene quotidiana, per quanto regolare ed eseguita correttamente, non riuscirà mai a raggiungere i livelli di pulizia di quella professionale, eseguita da uno specialista con l’ausilio di tecniche e strumenti appositi.

Insomma, la pulizia dei denti non è una “semplice” questione estetica, come può essere invece lo sbiancamento. Ci sono ragioni di salute ben specifiche per raccomandare questa pratica.

Abbinare quindi a regolari controlli dal dentista anche delle sedute di pulizia dei denti professionali è perciò molto importante per evitare problematiche di diversa natura. Detto questo, ogni quanto è opportuno sottoporsi all’igiene orale dal dentista?

Pulizia dei denti: ogni quanto?

Partiamo da un presupposto: non tutte le persone sono uguali, e di conseguenza nemmeno tutte le bocche lo sono.

C’è chi, per predisposizione individuale, è maggiormente predisposto a tartaro e placca: questi soggetti dovranno sottoporsi a sedute di igiene dentale professionale più di frequente.

C’è invece chi ha la fortuna di avere dei denti “naturalmente” più puliti e che potrà concedersi un intervallo più lungo fra una pulizia dei denti e l’altra.

Insomma, non esiste una regola assoluta valida per tutti. E sta proprio al dentista comprendere e stabilire quanto ogni singolo paziente necessiti di igiene dentale.

pulizia dei denti professionale

Ci sono, però, delle indicazioni di massima che si possono ritenere universalmente valide.

Di base, possiamo dire che è consigliabile effettuare la pulizia dei denti professionale almeno una volta all’anno. In questo modo si riesce a evitare l’accumulo di tartaro e placca, riducendo sensibilmente le probabilità di insorgenza di problematiche dentarie.

Una buona pratica di igiene dentale potrebbe comunque consistere nell’effettuare la pulizia ogni sei mesi. Non è invece necessario, salvo casi particolari, effettuarla più di frequente.

Pulizia dei denti per bambini

Chiarito ogni quanto è necessario fare la pulizia dei denti, possiamo invece rispondere a un altro quesito: è consigliabile sottoporre anche i bambini a sedute di igiene orale professionale?

Posto che come visto sopra ogni paziente è un caso a sé stante e va valutato singolarmente dal dentista, possiamo rispondere che sì, anche nei bambini la pulizia dei denti professionale è un importante strumento nella lotta contro tartaro, placca e carie.

Anzi, proprio perché non sempre i bambini hanno la necessaria dimestichezza con spazzolino e dentifricio, la pulizia dei denti può dare un apporto fondamentale nel mantenimento del benessere del cavo orale in età infantile.

Naturalmente, la pulizia dei denti nei bambini viene effettuata con metodi e strumenti particolarmente delicati. E, per vincere la possibile reticenza dei soggetti più piccoli, è consigliato rivolgersi a dentisti già abituati ad avere che fare con pazienti più giovani.

Bambino dal dentista: tutto quello che devi sapere

Igiene dentale per adulti e bambini: vieni da Mirios

Lo Studio Mirios, con le sue sedi di Firenze e Scarperia, è specializzato nell’igiene orale sia per adulti, che per bambini.

Prenota ora la tua seduta di pulizia dei denti!

Contattaci ora

Denti del giudizio: quando escono e quando toglierli

I denti del giudizio possono essere un bel grattacapo, come sa bene chi è passato per un’estrazione difficile.

Ma se hai un bambino piccolo e ti stai chiedendo quando escono i denti del giudizio e quando toglierli, oppure se sospetti di avere complicazioni derivanti dalla crescita di questi denti, non devi farti prendere dall’ansia. Vediamo cosa c’è da sapere in proposito.

Estrazione denti del giudizio: tutto quel che c’è da sapere

Quando crescono i denti del giudizio

Partiamo dalle basi. Innanzitutto, è bene sapere che gli adulti posseggono trentadue denti, divisi in quattro quadranti da otto denti ciascuno.

I denti del giudizio, detti anche “terzi molari”, sono quattro e occupano ciascuno la posizione più arretrata di questi quadranti. Si distinguono, a seconda della loro collocazione, in: terzo molare superiore sinistro, terzo molare superiore destro, terzo molare inferiore sinistro, terzo molare inferiore destro.

Ma quando crescono questi denti che talvolta possono causare notevoli problemi?

I denti del giudizio sono gli ultimi denti a crescere. In generale, compaiono fra il sedicesimo e il venticinquesimo anno di età.

denti del giudizio quando togliere

Perché togliere i denti del giudizio

L’odontoiatria contemporanea punta a conservare, ove possibile, tutta la dentatura originale.

Per questo motivo, se non ci sono complicazioni, non è necessario estrarre i denti del giudizio, che anzi possono aiutare nella masticazione.

Non si ricorre più alle estrazioni dei denti del giudizio per prevenire eventuali disallineamenti degli incisivi inferiori, in quanto è opinione comune che l’eruzione dei terzi molari non generi affollamento nei denti anteriori.

Talvolta, però, i terzi molari per la loro particolare posizione non riescono a uscire completamente dalla gengiva, oppure non riescono a trovare lo spazio necessario per fuoriuscire: si dice quindi che rimangono semi-inclusi o inclusi.

In questi casi, i denti del giudizio possono diventare responsabili del danneggiamento di altri denti oppure essere causa di ripetute infezioni. L’estrazione è allora la soluzione raccomandabile, per non ricorrere in problematiche frequenti e per evitare che situazioni risolvibili si cronicizzino.

A seconda della complessità dell’intervento, si distingue in estrazioni semplici, laddove non ci siano complessità particolari nell’operazione, ed estrazioni complesse, nei casi in cui invece i denti si trovino in una posizione ravvicinata rispetto al nervo alveolare inferiore o al seno mascellare, o ancora, quando il dente del giudizio si trovi incluso dentro l’osso.

Quando togliere i denti del giudizio

Archiviate queste premesse di carattere generale, rimane un ultimo quesito: a che età è opportuno estrarre, laddove necessario, i denti del giudizio?

Ovviamente, il momento opportuno varia da caso a caso, dalla gravità delle problematiche rilevate e dalla complessità dell’intervento.

In linea generale, però, è da prediligere l’estrazione precoce dei denti del giudizio, perché un’eccessiva procrastinazione potrebbe portare a un acuirsi delle complicanze.

Attorno ai venti anni le radici dei denti del giudizio non sono ancora completamente formate e l’osso è più elastico: questo in genere facilita l’intervento e accelera il processo di guarigione.

Denti del giudizio: estrazione a Firenze e Scarperia

Lo studio dentistico Mirios si occupa dell’estrazione dei denti del giudizio nelle sue sedi di Firenze e Scarperia. Se hai bisogno di un consulto, non esitare a rivolgerti a noi!

Prenota un appuntamento

Consigli per l’alitosi: come combattere questo fastidioso disturbo

Consigli per l’alitosi

Se sei in cerca di consigli per l’alitosi, sappi che sei in buona compagnia: il cosiddetto “alito cattivo”, infatti, è un disturbo molto comune che affligge una percentuale rilevante della popolazione all’interno di ogni fascia d’età.

L’alitosi può essere provocata da molti fattori diversi ed è altresì necessario distinguere fra i diversi tipi di alitosi. Essere consapevoli di cosa la causa è fondamentale per curarla, ma di sicuro ci sono alcuni consigli di base che possono esserti di aiuto qualsiasi sia l’origine del tuo problema.

Prima di continuare con i nostri consigli per l’alitosi, permettici però una breve premessa sull’argomento.

consigli alitosi

Alitosi: tipologie e cause

Quando parliamo di alitosi, dobbiamo innanzitutto distinguere fra alitosi transitoria e alitosi persistente. La prima è dovuta in genere ad abitudini scorrette di alimentazione e igiene orale ed è trattabile in maniera piuttosto agevole rimediando a questi comportamenti sbagliati.

La seconda, invece, è sicuramente più problematica, perché rimanda a cause più complesse come patologie odontoiatriche o disturbi di altro tipo (tonsillite, gastrite, insufficienza renale, diabete…) e può essere eliminata solamente risolvendo il problema a monte.

Le possibili cause dell’alitosi, quindi, sono tantissime. Si va come si diceva dalle cattive abitudini igieniche al consumo eccessivo di cibi cosiddetti “alitogeni” come aglio, determinate spezie e bevande alcoliche, passando per patologie del cavo orale come carie e parodontiti.

Tra gli altri possibili fattori determinanti troviamo: fumo della sigaretta, protesi e apparecchi (qualora non siano debitamente puliti), bocca secca al risveglio causata da diminuzione della salivazione ed effetti collaterali dovuti a farmaci specifici.

Comprendere quale sia l’origine reale della tua alitosi può risultare fondamentale per risolverla in maniera efficace e duratura. Soprattutto nei casi più persistenti, non è infatti pensabile curare l’alito cattivo senza eliminarne la causa profonda. Di seguito, in ogni caso, trovi una breve “guida” con alcuni consigli facili da seguire per combattere l’alitosi.

Cura alitosi: approfondisci l’argomento

alitosi igiene orale

Una corretta igiene orale e visite dentistiche regolari sono fondamentali per combattere l’alitosi

Alitosi: consigli per prevenirla e combatterla

  1. Mantieni una corretta igiene orale – Qui siamo davvero all’ABC, perché una cattiva igiene orale è all’origine di circa il 90% dei casi di alitosi. Se non lavi correttamente i denti con spazzolino e dentifricio più volte al giorno (l’ideale sarebbe almeno dopo ogni pasto principale, quindi dopo colazione, pranzo e cena), i residui di cibo e la placca causeranno sicuramente cattivi odori.
  2. Sciacqua la bocca con colluttorio – Spesso il “semplice” spazzolino non è sufficiente per mantenere una corretta igiene orale e ha bisogno del supporto di filo interdentale e colluttorio. Quest’ultimo è importante soprattutto perché aiuta a eliminare i batteri non solo dai denti, ma da tutto il cavo orale.
  3. Fai attenzione a quello che mangi – Nessuno ti vuole impedire di mangiare i cibi che più ti piacciono, ma naturalmente alcune pietanze favoriscono i cattivi odori più di altri. In generale, comunque, evitare cibi troppo zuccherati e prediligere frutta e verdura fresche è di aiuto nel prevenire l’alito pesante.
  4. Non esagerare con l’alcol – Il consumo abituale di alcol è tra i fattori che possono determinare l’alito cattivo, oltre a una serie di altri problemi di salute: pur senza dover rinunciare a un bicchiere ogni tanto, cerca di limitarne il consumo.
  5. Smetti di fumare – Il fumo (che si tratti di sigarette, sigarette elettroniche, pipe, sigari o quant’altro) è sempre deleterio per l’alito, oltre a favorire l’insorgenza di patologie anche gravi: se hai questa abitudine, non potrai che trarre dei benefici dallo smettere di fumare.
  6. Cura l’igiene di protesi e apparecchi – Protesi e apparecchi ortodontici vanno mantenuti puliti dopo ogni pasto attraverso la comune igiene orale e quotidianamente attraverso l’uso di prodotti specifici. In caso contrario, l’accumulo di particelle di cibo e placca batterica può risultare in fenomeni di alitosi e anche in altri tipi di infezioni.
  7. Effettua visite dentistiche regolari – Tenere bocca e denti sotto controllo ti aiuta a prevenire malattie del cavo orale che non solo provocano alitosi persistente, ma possono anche originare disturbi di difficile risoluzione.
  8. Bevi molta acqua – Un consumo adeguato di liquidi, oltre a produrre effetti benefici su tutto il corpo, ti aiuta a evitare che la bocca si secchi, dando luogo a cattivi odori.
  9. Utilizza gomme da masticare non zuccherate – Le gomme da masticare, a patto di non contenere troppi zuccheri che favoriscono la proliferazione batterica, possono essere di aiuto per stimolare la produzione di saliva e detergere il cavo orale.
  10. Chiedi aiuto a un professionista – Se sospetti che dietro il tuo alito cattivo ci sia un problema più “serio”, non attendere troppo a lungo e rivolgiti subito a uno specialista dell’igiene orale, che potrà aiutarti a individuare la causa e indirizzarti prontamente verso le cure del caso.

Mirios è uno studio dentistico con sedi a Firenze e Scarperia, specializzato nella cura dell’igiene orale e nel trattamento dell’alitosi. Nel caso avessi bisogno di una mano per risolvere il tuo problema, i nostri professionisti sono già pronti a mettersi al lavoro per aiutarti.

Prenota un appuntamento

Bambino dal dentista: tutto quel che ti serve sapere

Prima visita: quando portare il bambino dal dentista?

C’è una domanda che si pongono tutti i neo genitori. Ovvero: quando devo portare il bambino dal dentista?

Il consiglio è di portare il bambino a fare una prima visita dentistica attorno ai 3 o 4 anni.

Posto quindi che è consigliabile non aspettare oltre i 4 anni prima di portare il proprio bambino dal dentista, vale sempre il principio per cui se prima di tale età si evidenziassero problematiche di qualsiasi tipo, allora la visita va anticipata e fissata con prontezza.

Per quanto infatti è raro che prima di tale età si verifichino anomalie nello sviluppo dell’arcata dentale, è fondamentale intercettare sin da subito eventuali problematiche, al fine di affrontarle in maniera tempestiva. In questo modo, eviteremo che piccoli problemi ampiamente risolvibili si trasformino in faccende talvolta di estrema complessità.

Introdurre precocemente il bambino allo studio dentistico non è solo importante al fine di scongiurare quanto sopra, ma è anche utile per permettere al piccolo di familiarizzare sin da subito con l’ambiente dentistico, così da vivere con maggiore serenità quello che negli anni successivi diventerà un appuntamento fisso, minimizzando così le probabilità di sviluppare la classica paura del dentista (di cui parliamo in questo articolo).

dentista bambini firenze

Bambino dal dentista: come fare?

Qual è il modo giusto per permettere a un bambino di approcciarsi al dentista nel modo più sereno possibile?

Non c’è una risposta valida per tutti, perché molto dipende dal carattere individuale del piccolo: c’è chi per predisposizione sarà ben disposto, se non addirittura curioso all’idea di andare dal dentista, mentre altri potrebbero dimostrarsi diffidenti o persino timorosi.

Ci sono, in ogni caso, alcuni consigli generali che possono aiutare il bambino a vivere bene questa esperienza.

Bambino dal dentista: i nostri consigli

1. Innanzitutto, è fondamentale abituare il bambino all’igiene orale sin dalla primissima infanzia, così da preservare il benessere orale prima del suo esordio presso un dentista. L’importante è rendere il momento del lavaggio dei denti un’abitudine non solo spontanea, ma anche divertente o rilassante. Ci sono vari trucchi per riuscirci, dal comprare spazzolini da denti colorati e simpatici, fino a trasformare il momento dell’igiene orale in un vero e proprio gioco. Il tutto sta nel capire il modo migliore per fare presa su tuo figlio: sperimenta, e vedrai che troverai la maniera di coinvolgerlo attivamente nella sua igiene orale.

2. Se ci sono timori, è importante parlarne e capirne le motivazioni, per scongiurarli. Magari il piccolo è preoccupato per via dei racconti esagerati o volutamente spaventosi di un coetaneo o di un bambino più grande. In questo caso è importante tranquillizzarlo e spiegargli effettivamente che cosa succederà durante la visita dentistica.

bambino dal dentista

Cerca un dentista specializzato in pedodonzia per curare al meglio i denti del tuo bambino

3. Non ingigantire la cosa: spiegare ed essere trasparenti è importante, ma non c’è bisogno di preannunciare la visita dentistica con mesi di anticipo e parlarnee come se fosse qualcosa di particolarmente impegnativo, altrimenti si finirà per caricare questo evento comune di significati e pesi aggiuntivi che potrebbero generare ansia nel bambino.

4. Nel caso il bambino sia nervoso, portati dietro delle distrazioni – un libro illustrato, qualche giochino o simili – che possano tenerlo impegnato fino al momento effettivo della visita.

5. Fai capire al bambino che non deve guardare al dentista come a una figura di cui avere timore, ma che al contrario si tratta di una persona che è lì apposta per prendersi cura di lui e, se serve, è a disposizione per chiarire dubbi e scongiurare paure.

6. Rivolgiti a un professionista specializzato in pedodonzia: non solo il cavo orale dei bambini ha esigenze specifiche rispetto a quello di un adulto, ma è anche diverso il modo in cui il dentista si deve approcciare a un bambino. Mirios, con le sue sedi di Firenze e Scarperia, è specializzata in pedodonzia e dispone delle figure professionali e delle strumentazioni per prendersi cura dell’igiene orale del tuo bambino nel migliore dei modi.

Il tuo dentista per bambini a Firenze e Scarperia

Chiariti questi dubbi, sarai sicuramente pronto a portare il tuo bambino dal dentista. Se stai cercando degli specialisti in pedodonzia a Firenze o Scarperia, non devi fare altro che rivolgerti a noi: siamo pronti a prenderci cura del tuo piccolo.

Contattaci ora!

Paura del dentista: come superarla?

Paura del dentista: facciamo chiarezza

La paura del dentista è una cosa seria. Molto seria. Non solo perché non si tratta di un semplice “timore” o di una “faccenda da bambini”, ma anche perché le conseguenze di questa condizione, soprattutto a lungo andare, possono essere molto gravi.

Innanzitutto facciamo un po’ d’ordine. Una cosa è “non amare” le visite dentistiche. Perché sì, diciamocelo, rimanere con la bocca aperta a lungo oppure sentire il rumore del trapano nella propria bocca può oggettivamente risultare poco gradevole. Un’altra è avere effettivamente paura del dentista e fare di tutto pur di non andarci.

Mentre il primo scenario è facilmente superabile con un pizzico di buona volontà, il secondo può portare a profondi disagi. Innanzitutto perché la paura del dentista può manifestarsi con sintomi tutt’altro che trascurabili.

Odontofobia

Al di là dei casi “leggeri” che abbiamo visto, la paura del dentista può assumere le connotazioni di una vera e propria fobia. In questo caso si parla di odontofobia, una condizione riconosciuta dall’OMS che secondo le stime di un recente studio affligge il 4,6% delle donne e il 2,7% degli uomini.

Odontofobia: i sintomi

La paura del dentista intesa in senso patologico presenta dei sintomi ben riconoscibili: tra questi troviamo ansia, tremori, giramenti di testa, sudorazione e tachicardia, fino ad arrivare a veri e propri attacchi di panico.

Paura del dentista: i motivi

Non è facile ricondurre la paura del dentista a una singola causa, anche perché si tratta di motivazioni quasi sempre legate ai trascorsi del paziente, peraltro non sempre di facile individuazione.

Per esempio, una pregressa paura degli aghi potrebbe indurre il timore di essere sottoposto ad anestesia durante un intervento dentistico. O ancora, il ricordo di un’esperienza infantile dolorosa legata al dentista potrebbe condizionare il rapporto con la categoria in maniera duratura.

paura del dentista rimedi

Paura del dentista: le conseguenze

Al di là dei fastidiosi sintomi dell’odontofobia, a preoccupare di più sono le conseguenze: quando, a causa dei propri timori, si fa di tutto pur di evitare il classico appuntamento di controllo per valutare lo stato di salute dei denti o si rimanda una visita anche quando ci sono segni evidenti che qualcosa non va, non si fa altro che “mettere la testa sotto la sabbia”.

Ignorando i problemi, infatti, non si fa altro che ingigantirli, perché se una situazione è affrontata tempestivamente, in genere è risolvibile senza grossi problemi. Ma quando si attende fino a che davvero un intervento non è più rimandabile, allora è possibile che sia già troppo tardi e che eventuali danni siano difficili da riparare.

L’esempio più classico è quello delle carie: se individuata durante una visita di controllo, una piccola carie di cui magari il paziente nemmeno si era reso conto è curabile durante una rapida sessione dal dentista. Ma aspettando troppo, il rischio è quello (molto concreto) di perdere un dente.

E questo non è che uno dei casi più “blandi” di ciò a cui può portare la paura del dentista: basti pensare a cosa possono portare patologie ben più gravi, come ad esempio la piorrea, se trascurate a causa dei propri timori.

Come superare la paura del dentista: i rimedi

Per superare la paura del dentista, innanzitutto è fondamentale non colpevolizzarsi. Una fobia, per quanto infondata, non è mai causata da un’attitudine errata del paziente, ma è frutto di processi inconsci ben radicati.

Ci sono, in ogni caso, alcuni metodi più o meno “soft” e più o meno efficaci per cercare di gestirla o addirittura di eliminarla, questa paura del dentista. Vediamone di seguito alcuni.

Razionalizzare la propria paura

Cercare di risalire al perché della propria ansia può essere di aiuto nello sconfiggerla. Talvolta, infatti, dare una spiegazione razionale a un fenomeno apparentemente irrazionale ci permette di metterlo in prospettiva e di “gestirlo” meglio.

Dialogare con il dentista

Trovare un dentista che ispiri fiducia e instaurare con lui un rapporto di collaborazione, svelandogli senza vergogne i propri timori e ascoltando le sue rassicurazioni è fondamentale per avvicinarsi all’appuntamento con serenità.

Meditazione

Questo è un rimedio che funziona solo per determinate persone che sono portate per le pratiche meditative, ma prepararsi a una visita cercando di liberare la mente con tecniche di rilassamento collaudate può servire a spazzare via anche le paure più radicate. Suggeriamo, però, di farsi guidare in questo percorso da una persona esperta.

Stabilire delle strategie pre-incontro

Mettere in atto una serie di piccoli accorgimenti prima della visita dal dentista può aiutare a superare la paura. Per esempio, facendosi accompagnare da una persona fidata, distraendosi con della musica o con una lettura rilassante, o ancora mettendo in atto dei piccoli “rituali propiziatori” che abbiano un valore personale e che siano in grado di fare recuperare la serenità perduta. Insomma, prima di un appuntamento dal dentista, non c’è niente di male a coccolarsi un po’ e prendersi cura di sé.

Si tratta di tecniche che possono dare ottimi risultati, ma tutto sta nella singola persona: insomma, un rimedio contro la paura del dentista che funziona con un paziente potrebbe essere del tutto inefficace con un altro.

C’è però, oltre a questi, un rimedio contro l’odontofobia particolarmente valido, perché si fonda su pratiche mediche strutturate e collaudate: stiamo parlando della sedazione cosciente, tecnica in cui lo studio dentistico Mirios è specializzato.

Sedazione cosciente: l’arma segreta contro la paura del dentista

La sedazione cosciente è una pratica medica che, attraverso la somministrazione di una miscela di ossigeno e protossido d’azoto in percentuali personali, diverse da individuo a individuo, mira al raggiungimento della sedazione, pur senza perdita di coscienza.

La miscela viene inalata tramite una mascherina posta sul naso del paziente, che rimane cosciente durante tutto l’intervento e può così dialogare con il dentista, per comunicare qualsiasi problema. Gli effetti della sedazione sono pressoché immediati e, di converso, vengono facilmente e rapidamente smaltiti dopo l’intervento.

sedazione cosciente odontofobia

La sedazione cosciente è un rimedio particolarmente efficace contro la paura del dentista

Il protossido d’azoto è un gas molto studiato e dagli effetti ben noti, di cui non si conoscono reazioni allergiche. Inoltre non viene metabolizzato dall’organismo, ma eliminato attraverso la respirazione. Esistono delle controindicazioni, in genere in condizioni particolari come gravidanza, tossicodipendenze o gravi malattie mentali, ma sono sempre messe in evidenza dal medico dentista e comunque sono affrontate durante il colloquio che precede l’intervento.

Il protossido di azoto contenuto nella miscela ha diversi effetti: non solo desensibilizza le mucose orali e attenua il dolore, ma è molto utile anche per attutire ansie, paure e stress derivanti dall’intervento, dato che dona al paziente una lieve e piacevole sensazione di benessere e rilassatezza.

Da quanto detto risulta evidente che la sedazione cosciente è un ottimo metodo – quasi una sorta di arma segreta – per sconfiggere la paura del dentista. La consapevolezza di poter affrontare un intervento senza sentire dolore e con i nervi distesi è infatti un incentivo per il paziente, che potrà andare incontro all’appuntamento del dentista senza ansie.

Se soffri di odontofobia (o se anche se semplicemente non ami andare dal dentista) e vuoi saperne di più sulla sedazione cosciente, non esitare a chiederci informazioni!

Mai più paura del dentista: contattaci ora!

Torna in cima